martedì 31 maggio 2011

I Signori del Calcio - Javier Zanetti il capitano


Javier Adelmar Zanetti (Buenos Aires, 10 agosto 1973) è un calciatore argentino, difensore e centrocampista dell'Inter e della Nazionale argentina.

È capitano dell'Inter, squadra in cui milita dal 1995. Detiene il record di presenze con la sua Nazionale, nella quale milita dal 1994, e di presenze consecutive con la maglia dell'Inter. Ha partecipato a due Mondiali, nel 1998 e
2002 e ad un'Olimpiade, nel 1996. Inoltre, è nella top 10 dei giocatori che hanno disputato più partite in Serie A.

Nato come esterno destro di centrocampo oppure difensore esterno di difesa, nella sua lunga carriera Zanetti è stato un vero e proprio "jolly", avendo giocato in quasi tutti i ruoli possibili in difesa e a centrocampo. Consolidatosi
centrocampista centrale prima con Mancini e poi con Mourinho pur non possedendo la visione di gioco di in regista puro, risulta puntuale in fase difensiva, e nel recupero di palloni. Dotato di eccellenti doti fisiche, tra cui
resistenza e velocità, e di un buon bagaglio tecnico.

Discendente di emigrati italiani, Zanetti esordì nel mondo del calcio nel 1991, anno in cui il Talleres, la squadra in cui militava, lo schierò titolare nel campionato giovanile. L'anno successivo passò in prima squadra, sommando 17 presenze e siglando una rete. Nel 1993 approdò nella massima serie, al Banfield, con cui giocò 37 partite segnando una rete. Dopo un'altra stagione con gli argentini (29 presenze e tre gol), fu acquistato dall'Inter, voluto dal presidente Massimo Moratti dopo segnalazione di Antonio Valentin Angelillo.

Esordì in Serie A il 27 agosto 1995 in occasione di una partita contro il Vicenza, vinta dalla sua nuova squadra. Le 32 partite disputate ed i 2 gol segnati lo portarono a essere titolare inamovibile dei nerazzurri di Milano, di cui è diventato anche capitano dopo il ritiro di Giuseppe Bergomi.

Vicino a vestire la maglia del Real Madrid nel 2000 in seguito ad incomprensioni con l'allora allenatore Marco Tardelli, negli anni si è dimostrato un giocatore attaccatissimo alla maglia nerazzurra dando sempre tutto in campo; fece, infatti, impressione il suo pianto dopo l'eliminazione nella semifinale della Champions League 2002-2003 ad opera del Milan dopo due pareggi. Il 10 agosto ha rinnovato fino al 2013 il contratto con il club milanese.

Con l'Inter ha vinto cinque scudetti (2005-2006 a tavolino, 2006-2007, 2007-2008, 2008-2009, 2009-2010), tre Coppe Italia (2004-2005, 2005-2006 e 2009-2010), quattro Supercoppe italiane (2005, 2006, 2008 e 2010), la Coppa UEFA 1997-1998 (la cui finale contro la Lazio, vinta 3-0, in cui ha anche segnato un gol, ha dichiarato essere stata la partita più bella della sua carriera) e infine la Champions League 2009-2010. Risulta il giocatore ed il capitano più vincente nella storia della squadra interista.
È poi secondo nella classifica di presenze di tutti i tempi con la maglia dell'Inter: il 22 maggio 2010, proprio in occasione della finale di Champions League 2009-2010 vinta per 2-0 sul Bayern Monaco, ne ha totalizzate 700, dietro al solo Giuseppe Bergomi, a quota 758. Con 504 presenze in Serie A al termine del campionato 2009-2010, è anche primo fra i giocatori non nati in Italia (decimo in assoluto e primo in attività) e primo fra quelli che non hanno militato nella Nazionale italiana; conta inoltre 132 presenze nelle Coppe europee, 59 in Coppa Italia, 5 in Supercoppa italiana e 3 negli spareggi UEFA contro Bologna e Parma al termine delle stagioni 1998-1999 e 1999-2000.

Nella sfida contro il Livorno, giocata il 24 marzo 2010 e vinta dalla sua squadra per 3-0, ha giocato la 137ª gara consecutiva in Serie A, per un totale di 12.707 minuti (92,75 a partita). La striscia di presenze consecutive è cominciata il 28 ottobre 2006 durante il derby di andata con il Milan, vinto per 3-4 dall'Inter. Ha poi messo a referto 30 partite nel 2006-2007, 38 nel 2007-2008, 38 nel 2008-2009 e 31 nel 2009-2010. Il 16 aprile 2010 (giorno di Inter-Juventus 2-0) ha disputato la 500ª partita in Serie A.

Ha cantato Parole parole con Mina nell'album Todavia del 2007 ed è stato uno degli interpreti dell'inno Pazza Inter, cantato dai giocatori nerazzurri.

Insieme alla moglie Paula ha creato la Fundación P.U.P.I., organizzazione non profit che si occupa del sostegno economico dei bambini disagiati e delle loro famiglie nella zona di Buenos Aires. Per l'attività della Fundación nel 2005 l'ufficio di presidenza del consiglio comunale di Milano gli ha conferito l'Ambrogino d'oro. Zanetti è anche ambasciatore di SOS Villaggi dei Bambini, associazione ONLUS per i diritti dell'infanzia.

zanetti:la prima cosa bella... x il nostro capitano sei il migliore

ti vogliamo bene i tuoi tifosi...

zanetti pallone d'oro

Inter, e' morta la madre di Zanetti

(ANSA) - MILANO, 30 MAG - E' morta Violetta Bonazzola, madre di Javier Zanetti, capitano dell'Inter. Lo ha reso noto la societa' nerazzurra attraverso il proprio sito internet. ''A Javier, al suo papa' e alla loro
famiglia - si legge nella nota - il fortissimo abbraccio del presidente Massimo Moratti, di Leonardo, dei compagni di squadra, dello staff nerazzurro e di tutta F.C. Internazionale''. condoglianze capitano ti siamo vicini

lunedì 30 maggio 2011

Moratti: "Bravi ragazzi. Maicon, J.C. e Sneijder? Conviene tenerli"

Massimo Moratti è tornato a parlare per Rai Sport per analizzare a freddo la stagione. C'è qualche rimpianto per quanto è sfuggito quest'anno? "Se non riesci a vincere lo scudetto, il rimpianto c'è. Però abbiamo avuto difficoltà durante i primi sei mesi, poi abbiamo saputo riprenderci. Io ringrazio i ragazzi, perché questo poteva essere un anno di pausa dopo aver vinto tutto e invece hanno mostrato la stessa grinta di sempre".
Il presidente dell'Inter prova a dare chiarimenti sul futuro di Maicon, Julio Cesar e Sneijder: "Continuo a leggere anch'io i giornali per capire che succederà. Io credo però che rimarranno tutti, perché giocatori di quella qualità non si trovano, quindi conviene tenerli". A Leonardo, che ha detto che a questa Inter serve poco, replica: "Questa squadra è già fortissima, se poi si possono fare dei miglioramenti ancora meglio". Un commento sul Barcellona campione d'Europa: "Partita stupenda ieri, Messi è un giocatore che dà sicurezza a tutto il gruppo; fa gol, inventa azioni, velocizza la manovra. E tutti gli anni migliora. Guardiola? Io ho tante passioni stando ai giornali, ma sinceramente, pur ritenendolo un grande allenatore, noi possiamo migliorare con l'allenatore che abbiamo".

TripudInter! Palermo battuto 3-1 e settima Coppa Italia della storia

Settima Coppa Italia per l'Inter, che supera un ottimo Palermo grazie ai soliti noti. Gara giocata meglio dai rosanero, ma che i nerazzurri conducono in porto grazie alla maggior precisione sottoporta. Una partita giocata all'insegna del pragmatismo, senza fronzoli e con tanto rigore tattico. Un match che vale un trofeo, ma che ha fatto capire che qualcosa, sul mercato, andrà fatto.
E' 4-2-3-1 CON SNEIJDER E RANOCCHIA. Alla fine l'olandese compie uno dei suoi mirabolanti recuperi in extremis e va in campo da titolare dietro Pazzini, con Eto'o largo a sinistra. Leonardo conferma tutto il resto: in difesa, Nagatomo al posto di Maicon (squalificato), Ranocchia (sfebbrato) al fianco di Lucio e Chivu a sinistra; a centrocampo, senza Cambiasso, Motta fa il mediano con Stankovic, mentre Zanetti parte largo a destra. Di fatto, Leo sceglie il 4-2-3-1.
Nel Palermo, invece, Delio Rossi può contare sul recupero di Acquah, sostituto naturale del titolare Bacinovic (appiedato per un turno dal giudice sportivo). Davanti a Sirigu, Munoz gioca al posto di Bovo (l'altro squalificato rosanero), mentre in attacco Pastore e Ilicic stazionano alle spalle dell'unica punta Hernandez.
PARTE FORTE IL PALERMO. Passano 52 secondi ed Hernandez fa già paura a Julio Cesar: destro sbilenco sull'esterno rete. L'Inter pare intorpidita e Pazzini, al 15', si allunga la sfera su lancio millimetrico di Stankovic. Poco dopo, uno-due Ilicic-Pastore e l'argentino spreca a tu per tu con il portiere brasiliano. I rosanero sembrano più convinti, la manovra scorre liscia e i nerazzurri devono difendersi. Al 24', però, tegola per Delio Rossi: Goian accusa un problema muscolare alla gamba sinistra e lascia il campo per Carrozzieri, ovviamente in condizioni precarie dopo la lunghissima squalifica per doping.
LAMPO ETO'O. All'Inter servirebbe un vero e proprio lampo e glielo regala, manco a dirlo, il solito, immenso Samuel Eto'o. Il camerunese, ottimamente assistito da Sneijder, taglia alle spalle di Cassani e in diagonale supera Sirigu per il vantaggio. Ma la reazione del Palermo non si fa attendere: prima Balzaretti alza su cross di Migliaccio, poi Julio Cesar sventa un rimpallo incredibile dopo che Nocerino aveva mancato il colpo a botta sicura. Il tempo finisce ancora con i cuori interisti in sussulto: Ilicic reclama un rigore, ma simula e Morganti lo grazia, mentre, al 44', Hernandez non approfitta dell'ennesima disattenzione della difesa di Leonardo concludendo in mano a Julio Cesar.
RIPARTENZA IN APNEA. Il Palermo spinge, perché ne ha di più e si vede. I tifosi rosanero spronano la squadra e Julio Cesar sale sugli scudi. Il portierone salva su Hernandez e poi con un miracolo su Miccoli appena entrato. Pandev prende il posto di Pazzini, con il chiaro intento di difendere il risultato, ma ci si riesce poco. La squadra di Delio Rossi le prova tutte, ma è anche sfortunata.
ANCORA SUPER-ETO'O. L'Inter resta guardinga e punisce in ripartenza. L'asse è il solito, ossia Sneijder-Eto'o. A parti invertite, Wesley non controlla la sfera per questione di millimetri. Poi, però, pochi secondi dopo confeziona l'assist vincente per il camerunese, quasi nella fotocopia del primo gol. Mariga subentra a Motta, Pinilla a Hernandez. Intanto, Zanetti esalta la Curva Nord (anche all'Olimpico tutta nerazzurra) e Sneijder esalta i riflessi di Sirigu.
FINALE ROCAMBOLESCO. Il finale è pazzesco. Il Palermo guadagna un angolo per l'ennesima svista della terna (la palla era uscita di almeno un metro e mezzo!). Dal corner, Munoz insacca tutto solo. Passano tre minuti e Morganti commette l'ennesimo erroraccio della sua partita: Munoz va sul pallone, lui fischia fallo e lo ammonisce per la seconda volta: rosso. Eto'o coglie la traversa sul calcio piazzato. Poi il lieto fine: Milito realizza il 3-1 su assist di Pandev e regala la certezza della coppa a tutto il popolo nerazzurro.
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IL TABELLINO
INTER-PALERMO 3-1
RETI: 26' e 77' Eto'o, 88' Munoz, 92' Milito.
INTER (4-2-3-1-2): Julio Cesar; Nagatomo, Lucio, Ranocchia, Chivu; Stankovic, Thiago Motta (83' Mariga); Zanetti, Sneijder (87' Milito), Eto'o; Pazzini (61' Pandev).
Panchina: Castellazzi, Materazzi, Samuel, Kharja.
Allenatore: Leonardo.
PALERMO (4-3-2-1): Sirigu; Cassani, Muñoz, Goian (24' Carrozzieri), Balzaretti; Migliaccio, Acquah (55' Miccoli), Nocerino; Ilicic, Pastore; Hernandez (78' Pinilla).
Panchina: Benussi, Darmian, Liverani, Kasami.
Allenatore: Rossi.
ARBITRO: Emidio Morganti (Ascoli Piceno).
Assistenti: Sandro Rossomando e Stefano Papi.
Quarto uomo: Paolo Tagliavento.
NOTE: Spettatori 72mila. Espulsi all'89' il tecnico del Palermo, Rossi, per proteste e al 90' Munoz per doppio giallo e. Ammoniti Acquah, Muñoz, Carrozzieri. Angoli: 1-2. Recupero: 1' pt e 5' st.

Settima vittoria e secondo bis consecutivo

Con la vittoria di ieri ai danni del Palermo l'Inter conquista la sua settima Coppa Italia, la seconda consecutiva, e grazie al successo dell'Olimpico stacca la Fiorentina, ferma dal 2001 a quota 6. I nerazzurri, inoltre, hanno vinto per la seconda volta nella loro storia, la coppa per due anni di fila. Infatti, dopo le vittorie del 2005 e del 2006, sono arrivate quella dello scorso e quella di quest'anno.

Ora è ufficiale: il 6 agosto sarà derby di Supercoppa

 derby sarà. Il prossimo 6 agosto, in quel di Pechino, Inter e Milan si affronteranno per la gara valevole per il primo trofeo della stagione agonistica 2011/2012, la Supercoppa Italiana. Sarà una gara inedita. Sarà infatti il primo derby: dopo 23 edizioni sarà finalmente tempo di stracittadina milanese, esportata nell'estremo Oriente, laddove si affronteranno due squadre che si sono date battaglia nel campionato appena concluso, vinto dai rossoneri. Due squadre che hanno già in bacheca ben 5 Supercoppa a testa. Sarà perciò la gara del sorpasso dell’una sull’altra.
Su 23 edizioni (la prima nel 1988), 17 volte ha vinto la squadra Campione d’Italia mentre nelle restanti 8 edizioni ha vinto la squadra vincitrice della Coppa Italia. L’Inter ha conquistato la Supercoppa del 2005 come vincitrice uscente del trofeo nazionale, battendo la Juventus a Torino per 1-0, con un gol di Veron nei tempi supplementari.
 

Prima gioia per Pazzini: "Volevo questa Coppa"

Primo titolo, tanto anelato e finalmente arrivato per Giampaolo Pazzini, intervistato da La Domenica Sportiva: "Mi godo questa vittoria; la volevo, la cercavo, sono contento". Trionfo due anni dopo la delusione patita con la Sampdoria: "La differenza sta nei rigori che lì abbiamo sbagliato. Qui abbiamo fatto gol, la differenza c'è". Capitolo mercato: un innesto come Sanchez può rendere l'attacco dell'Inter ancora più esplosivo? "Se vuoi essere davvero competitivo, ci vuole una rosa importante, ma l'Inter ce l'ha già". Poco prima, a caldo, il Pazzo aveva affermato: "Se l'Inter ogni anno vince tre trofei, io ci metto la firma subito".

Eto'o bomber da record: 37 reti stagionali

Samuel Eto'o, un numero uno. Il camerunese conclude la sua stagione mettendo la firma sul terzo titolo stagionale dell'Inter, così come fatto con i primi due (doppietta alla Roma in Supercoppa e una rete al Mazembe nella finale del Mondiale per club). Per lui, al termine di questa stagione, il tassametro si ferma a quota 37, record personale dopo i 36 gol messi a segno con il Barcellona nella stagione 2008/2009. E se la traversa non gli avesse negato la tripletta nel finale, Eto'o avrebbe chiuso a quota 38. Nessun aggettivo tranne 'strepitoso'.

Materazzi, quel trofeo e quel gavettone

Scatenato a fine gara Marco Materazzi, che fa un gavettone a sorpresa agli inviati della Rai Paola Ferrari e Giampiero Galeazzi e mostra con orgoglio la coppa dei 150 anni dell'Unità d'Italia: "Ci tenevo a vincere la coppa dei 150 anni dell'Unità d'Italia perché sono italiano, più di tutti gli altri. Abbiamo vinto, siamo contenti, abbiamo riportato un po' di entusiasmo, bene così.
La doccia a Galeazzi? Se vuol dirmi qualcosa lo aspetto negli spogliatoi" conclude ridendo.

Milito: "Felice del gol, e resto all'Inter..."

Ritorno al gol per Milito: "Sono felicissimo, meritavamo di terminare con questo titolo. Sono contento di essere tornato al gol ma siamo stati un gruppo straordinario e meritiamo questa vittoria. La mia stagione? Purtroppo è andata così, è cominciata male con una preparazione forse non adatta e abbiamo giocato subito due supercoppe. Mi sono fatto male due volte e non ho recuperato, l'anno scorso è andata meglio ma sono felice lo stesso, vado avanti, e ringrazio la mia famiglia che mi sta vicina e lo è sempre stata.
Io via dall'Inter? Non l'ho mai pensato, sanno tutti che sto bene qui, ora voglio fare una grande stagione e ripartire con l'Inter: io resto qui".

Eto'o: "Il calcio è gioia. E io resto all'Inter"

E' lui il grande protagonista della serata, Samuel Eto'o, doppietta decisiva e prestazione ancora una volta superba. Proprio in questo stadio aveva conquistato una Champions con il Barcellona nel 2009, oggi un altro trofeo, la coppa Italia, con l'Inter, oltre al record dei 37 goal in nerazzurro. A fine gara è andato a salutare i tifosi del Palermo spiegando alla Rai: "Il calcio è bello, voglio ringraziare le due tifoserie per questa splendida serata, i tifosi del Palermo hanno fatto tanta strada per arrivare fino a questo punto e mi è sembrato doveroso andare a salutare anche loro perché il calcio è questo. La mia permanenza all'Inter? Il presidente Moratti ha parlato, resto qui, non ci sono storie" ha concluso il camerunese.

domenica 29 maggio 2011

Inter-Palermo, probabili formazioni: va Kharja dietro Pazzini ed Eto'o?

Leo potrebbe optare per la prudenza, lasciando Wesley Sneijder inizialmente in panchina, insieme a Diego Milito, inserendo Houssine Kharja alle spalle delle due punte Pazzini ed Eto'o. Confermato Nagatomo sulla destra, con Chivu nel ruolo di terzino sinistro. Nel Palermo, Pinilla contende ad Hernandez il ruolo di unica punta, con Ilicic e Pastore dietro. Munoz sostituirà lo squalificato Bovo.
Ecco le probabili formazioni di Inter-Palermo, finale di Coppa Italia:
Inter (4-3-1-2): Julio Cesar; Nagatomo, Ranocchia, Lucio, Chivu; Zanetti, Thiago Motta, Stankovic; Kharja; Eto’o, Pazzini. A disposizione: Castellazzi, Materazzi, Samuel, Mariga, Sneijder, Pandev, Milito.
Palermo (4-3-2-1): Sirigu; Cassani, Munoz, Goian, Balzaretti; Acquah, Migliaccio, Nocerino; Pastore, Ilicic; Pinilla. A disposizione: Benussi, Garcia, Carrozzieri, Liverani, Kurtic, Hernandez, Miccoli.

sabato 28 maggio 2011

Leo a caccia del primo titolo

Leonardo è alla ricerca del primo titolo da allenatore, mentre l'Inter cerca di chiudere la stagione in bellezza, con un avversario sulla carta alla portata. Ma proprio in virtù dell'avversario, domani sera all'Olimpico di Roma, la banda nerazzurra ha solo da perdere. Perché vincere contro il Palermo risulterebbe nella norma agli occhi dell'opinione pubblica, per una squadra che giusto un anno fa ha centrato il Triplete diventando campione d'Europa e sette mesi più tardi si è laureata campione del mondo. Ma nel calcio contano molto gli stimoli, ed il presidente Moratti lo sa bene. Non a caso da qualche settimana sottolinea l'importanza della gara per i siciliani, che domani sera hanno un appuntamento con la storia. Ma dall'altra parte c'è un gruppo di giocatori che hanno voglia di concludere una stagione travagliatissima con la conquista dell'ultimo trofeo disponibile per concludere un ciclo durato sei anni, che potrebbe avere un appendice tutta milanese a Pechino il prossimo 6 di agosto. Il Palermo sta bene fisicamente a dispetto dall'ultima prestazione in campionato, dove in buona sostanza si stava già preparando la sfida di domani sera. L'Inter è alle prese con i dubbi di formazione. Perché Leonardo in queste ore dovrà valutare con molta attenzione la condizione dei suoi ragazzi. Ranocchia non dovrebbe giocare, considerato che ha trascorso gli ultimi giorni lontano dai campi di gioco per uno stato influenzale. Al suo posto ballottaggio tra Materazzi e Samuel.
Poi c'è Sneijder che non gioca dallo scorso 23 aprile. L'olandese si dice pronto, ma Leo potrebbe decidere di utilizzarlo a partita in corso con Kharja al suo posto.
Tuttavia non è da escludere un possibile cambio di modulo, con Stankovic e Zanetti davanti alla difesa, Pandev, Sneijder ed Eto'o alle spalle di Pazzini.

"I titani del Barça sconfitti solo dall'Inter..."

Lo ricorda, Fabio Caressa. Dagli studi Sky, Caresa dopo il 3-1 del Barça allo United che si conquista la champion leage ha rimembrato chi è stato a fermare i blaugrana negli ultimi anni: "Questo Barcellon di titani ha di nuovo la Coppa in mano, solo l'Inter di Mourinho è riuscita a fermare questa squadra pazzesca". Non dimentichiamocela...

Il risultato di Inter-Palermo? Favorito l'1-1

Tra i possibili risultati di Inter-Palermo, la quota più bassa ce l'ha il pareggio per 1-1, offerto a 6.00. I nerazzurri però sono favoriti, perché 1-0 e 2-1 sono offerti a 6,50, mentre il 2-0 a 7,00. La vittoria del Palermo per 1-0, invece, è data a 11,00. E se finisse 4-4? Si vincerebbe 200 volte la posta.

L'Inter è partita da Appiano in direzione Roma

L'Inter è partita in questo momento 28.05.2011 delle ore 14:32 in pullman da Appiano Gentile. E' quindi iniziato il viaggio verso Roma, verso la finale di Coppa Italia. Leonardo ha convocato tutti i giocatori per la finale contro il Palermo. L'arrivo a Roma è previsto nel tardo pomeriggio. 

Sirene tedesche per Goran Pandev

Stando a quanto riporta il Corriere dello Sport, l’Inter avrebbe registrato il gradimento di due squadra, tutte e due tedesche, per Goran Pandev. Il macedone sembra sia richiesto in Bundesliga, dai campioni del Borussia Dortmund e dal Bayer Leverkusen. Il tutto nonostante il macedone voglia rimanere a Milano. Secondo il quotidiano romano, inoltre, l’ex Lazio potrebbe essere inserito nell’affare Mata col Valencia

venerdì 27 maggio 2011

aggiornamenti e riassunti di mercato inter:

La finale di Tim Cup è alle porte, ma è il calciomercato a tenere banco. Sempre e comunque. L'Inter non sta ferma, mai, e in questo periodo è attivissima. Sull'agenda di Marco Branca tanti appuntamenti. Intanto, i tifosi nerazzurri incassano l'amore di Samuel Eto'o, pronto a confermarsi un leader ogni qualvolta in cui ce n'è bisogno. Le voci di un suo possibile addio, paventate in queste ultime settimane, sono state prontamente messe a tacere dallo stesso camerunese: “Niente mi allontanerà dall'Inter”, ha detto il bomber, sottoscrivendo le parole di Massimo Moratti.
Il presidente sa che quest'estate servirà qualche acquisto in più: non tanto perché la rosa pecchi, quanto, più che altro, per rinfrescare la competizione all'interno del gruppo. Di nomi, per l'attacco, se ne fanno tantissimi: Pastore, Nani, Rossi, Ganso, Robben, Tévez, Hazard, Mata e compagnia. Tutti ottimi calciatori, per carità, ma l'obiettivo numero uno del club campione del mondo è e resta Alexis Sanchez.
Il cileno è in cima alla lista delle preferenze di tutti nell'ambiente nerazzurro. Lo vuole il presidente, lo vuole il direttore tecnico, lo vuole Leonardo e lo vogliono i tifosi. Non scopriamo nulla, ma a leggere così tante alternative c'è da porsi una domanda: quanto c'è di vero nel presunto interessamento dell'Inter a tutti questi altri giocatori? Andiamo con ordine.
Sanchez – E' lui il vero obiettivo del mercato nerazzurro. Alexis ha fatto cose egregie nell'Udinese, ma è destinato a migliorare ancora. Il cileno ha qualità tecniche difficilmente rintracciabili in giro per il mondo: rapidità, dribbling, forza fisica, senso del gol e ultimo passaggio. Non fosse una bestemmia, l'accosteremmo a Lionel Messi. L'Inter lo vuole e, da quanto ci è dato sapere, pochi giorni fa c'è stato un nuovo rilancio per strapparlo alla famiglia Pozzo. Si sa che lui vorrebbe restare in Italia e la concorrenza della Juventus non fa per nulla paura. Pericoli? La voglia della dirigenza udinese di non cederlo e la rivalità delle inglesi, più che del Barça (ormai dirottato su Rossi).
Tévez – L'attaccante piace e sarebbe accolto alla stragrande, soprattutto dalla comunità argentina. Ha qualità indiscutibili, ed è un trascinatore nato. Lui vuole andare via dall'Inghilterra, ma non punterà i piedi come altri. L'ostacolo numero uno è rappresentato dall'alto costo dell'operazione, tra cartellino e ingaggio. L'impressione è che sia lui la vera alternativa a Sanchez.
Pastore, Hazard e Rossi – I tre sono seguiti da tempo dagli uomini di mercato nerazzurri. Pastore ha impressionato, soprattutto nella prima metà del campionato. Si tiene d'occhio, ma i contatti restano sporadici. Hazard si sta scoprendo ora al grande pubblico, ma l'Inter ha gli occhi su di lui da tempo. La controindicazione è che costa tantissimo, seppur ancora deve dimostrare tutto il suo valore. E poi, in quel ruolo, l'Inter ha un certo Sneijder, che, come ha rivelato il procuratore a FcInterNews, resterà a Milano. Stesso discorso per Rossi, ormai orientato ad accettare la corte del Barcellona.
Nani, Ganso, Robben e Mata – Un gruppetto ben assortito. Tutti calciatori di grossa caratura e ancora giovani. Tutti, però, sono destinati a restare mere suggestioni. Per Robben non c'è mai stata trattativa, così per Nani. Il portoghese è entrato per un attimo nel radar di Marco Branca, ma ne è uscito altrettanto velocemente. Per Ganso vale il discorso fatto per Hazard: il rapporto con Leo ha tratto in inganno un po' tutti, e forse qualcuno ci ha marciato. L'ultimo nome è Mata, che può considerarsi un cavallo di ritorno. Lo spagnolo dovrebbe lasciare Valencia per i noti problemi economici del club e già Rafa Benitez lo aveva fatto seguire. Poi non se ne fece nulla e tutto lascia pensare che l'ala mancina continuerà a sognare Milano ancora per un po'.
Ormai, comunque, manca davvero poco. Dopo la finale di Coppa Italia se ne saprà sicuramente di più.


fonte FcInterNews.it

giovedì 26 maggio 2011

Inter, pronta l'offerta per Banega

Inter-Banega secondo fonti che arrivano direttamente da Valencia sarebbe in procinto di formalizzarsi ufficialmente. Il centrocampista argentino si trova saldamente nei taccuini di Moratti da diverso tempo, è giovane e ricco di tecnica e intelligenza tattica: risponde esattamente all'identikit del centrocampista di cui l'Inter ha bisogno. Dalla Spagna ora si fanno sempre più insistenti le voci che vogliono i nerazzurri decisi ad offrire circa 9 milioni di euro alla dirigenza dei Taronges. L'arrivo di Banega, poi, sarebbe caldamente sponsorizzato soprattutto dalla folta schiera di argentini presente nello spogliatoio nerazzurro.

mercoledì 25 maggio 2011

Rinnovo delicato per Lucio: si cerca l'accordo, ecco qual è la situazione

Il futuro all'Inter di Lucimar Ferreira da Silva, per tutti Lucio, è in ballo. Come riportiamo da tempo, la situazione tra l'entourage del difensore brasiliano e la società nerazzurra per trovare l'accordo per il rinnovo del contratto è tutt'altro che fluida. Il problema è stato posto già in inverno, quando diversi club tedeschi avevano pensato di sondare il terreno con il difensore di Brasìlia, ricevendo però un secco no dall'Inter, volenterosa di tenere ancora a Milano il proprio gigante, arrivato grazie ad un'intuizione perfetta di Marco Branca due estati fa. Adesso, però, la situazione si fa spinosa: Becker, agente di Lucio, vuole strappare all'Inter un accordo fino al 2014, con la firma di un triennale ritenuto eccessivo dalla società, che propone invece un accordo fino al 2013. Ragionevole il punto di vista dell'Inter, che si ritroverebbe vincolata ad un giocatore seppur validissimo che toccherebbe tra 3 anni le 36 primavere. Ma il dibattito non verte solo sulla durata del contratto, sulla quale il buon senso può fare anche arrivare a un punto di incontro, ma anche sull'ingaggio da proporre al brasiliano, che l'Inter vorrebbe 'alleggerire' nel corso degli anni, ipotesi invece non graditissima a Lucio e al suo entourage.
Sia chiaro però che non è in atto alcun braccio di ferro, le parti discutono con serenità e con una certezza sullo sfondo, ossia la volontà dell'Inter di puntare ancora su Lucio. Il problema è infatti in proiezione futura, perché a meno di clamorose sorprese o rotture che al momento non sono all'orizzonte, il difensore rimarrà a Milano per la stagione 2011/2012. E' normale però voler trovare un accordo al più presto, perché iniziando la stagione con Lucio in scadenza a giugno prossimo, si correrebbe il rischio di perderlo a parametro zero già a gennaio, ottenendo come risultato un giocatore comunque 'distratto' dal futuro incombente e sicuramente una perdita economica notevole. E' dunque ragionevole cercare un accordo in questo momento, nessuna sorpresa dei recenti summit tra l'entourage di Lucio e l'Inter, ma bisogna soltanto aspettare che le parti trovino un punto più vicino per accordarsi. Qualora la situazione degenerasse, incombe già lo spettro del Bayern Monaco, dove Rumenigge ancora si mangia le mani per la cessione a prezzo ridicolo di due anni fa e vorrebbe riportare all'Allianz Arena l'indimenticato difensore, che continua a portare dentro di sè ottimi ricordi dell'avventura bavarese.
Al momento, dunque, non vale la pena di allarmarsi, ma allo stato attuale delle cose sicuramente c'è una situazione delicata da analizzare. Il procuratore Sandro Becker, garantiscono in Brasile, rimarrà ancora in Italia per qualche settimana alla ricerca dell'accordo, che - punto focale della questione - è voluto fortemente dalle due parti. Perché Lucio a Milano sta bene e l'Inter non vuole perdere Lucio: bisognerà solo venirsi incontro, prima che possa essere troppo tardi. Una prospettiva più che ragionevole per un matrimonio finora risultato perfetto.

fonte FcInterNews.it

Comunicato dell'Inter: Maicon è in permesso

Terminata prima del previsto la stagione di Maicon, squalificato in finale di Tim Cup, l'Inter ha deciso di accordare al terzino brasiliano un permesso per poter stare con la propria famiglia. Riguardo l'assenza del Colosso, sono emerse voci giudicate incompresibili dalla società nerazzurra che, tramite il sito ufficiale, ha rilasciato il seguente comunicato: 
"F.C. Internazionale ribadisce che Maicon, non potendo giocare per squalifica la finale Tim Cup in programma domenica, ultima gara ufficiale della stagione 2010-'11 prima degli impegni delle nazionali, è in permesso per motivi di famiglia, come per altro ampiamente spiegato, anche da Leonardo nella conferenza stampa di sabato scorso alla vigilia di Inter-Catania. In tal senso risultano davvero incomprensibili, oltre che prive di ogni fondamento, le speculazioni giornalistiche delle ultime ore".

Tre indizi fanno una prova: ecco perché Sanchez sarà nerazzurro (telenovela sanchez)

Sanchez-Inter si potrebbe fare, anche se qualcuno afferma che si farà, ed è solo una questione di settimane. In verità, qualcosa – più di qualcosa – si muove, sin dallo scorso mese di gennaio. Certo, allora all’Inter la
cifra stabilita dall’Udinese sembrò eccessiva, e anche i Pozzo non era così sicuri di voler vendere (la qualificazione ai preliminari di Champions non era ancora stata acquisita). Oggi, invece, la situazione sembra essere completamente differente, per più ragioni. E, come si dice in questi casi, tre indizi fanno una prova. Vediamoli insieme.
PRIMO INDIZIO: IL DEPISTAGGIO DI MORATTI - Il presidente sa che, per riappropriarsi della leadership in Italia, ha bisogno di un colpo importante, uno di quei colpi che possono scaldare il cuore dei tifosi, i quali hanno vissuto una stagione un po’ così, chiusi tra Benitez e Leonardo. E Moratti sa anche che uno dei pochi colpi che vale la pena di fare è proprio quello relativo ad Alexis Sanchez, e proprio per questo motivo – nel corso di una delle recenti interviste che lo ha visto protagonista – si è lasciato andare, ipotizzando un’Inter più vicina – e più interessata – a Pastore invece che al folletto dell’Udinese. Insomma, guardo a destra per vedere a sinistra come reagiscono.
QUANTO COSTA ALEXIS SANCHEZ? - La valutazione di Sanchez stabilita dai Pozzo è la seguente: 40 milioni di euro o giù di lì, a cui si può arrivare grazie al giusto mix di cash e contropartite tecniche. Forse, 18 milioni più la comproprietà di un paio di giovani della Primavera nerazzurra e il prestito di Coutinho potrebbero andare bene. Questa, comunque, è la base su cui si ragiona, ben sapendo che il cash da cui partire è quello (18-20), ma sulle contropartite tecniche tutto può cambiare, anche all’ultimo momento. E saranno giocatori graditi all’Udinese, non esuberi o doppioni nerazzurri.
SECONDO INDIZIO: I SILENZI DELL’ENTOURAGE DEL CILENO - Fernando Felicevich, agente di Sanchez, ha quasi sempre parlato con la stampa e, nel corso di un'intervista rilasciata proprio a FcInterNews.it qualche mese fa, disse che a giugno Sanchez avrebbe cambiato squadra. A fine gennaio, però, Felicevich non è ripartito per il Sud America, ma è rimasto in Italia e ha fatto la spola con l’Inghilterra. Frequenti i viaggi, per incontrare prima i dirigenti del City e poi quelli dello United. Obiettivo: capire quali margini di trattativa potevano sussistere, partendo anche dal presupposto che una buona fetta del cartellino di Sanchez (il 30 per cento?) è proprio in mano a Felicevich. Da febbraio, però, l’agente non parla e non risponde a nessuno, segno che il momento decisivo è arrivato e Sanchez è pronto a lasciare Udine.
TERZO INDIZIO: DI SANCHEZ PARLA SOLO IL PATRON POZZO - Nessun altro componente dell’Udinese calcio, infatti, si è espresso sulla partenza o meno del cileno. L’unico che può e deve parlare è proprio il patron, colui che ha stabilito il prezzo e porterà avanti una eventuale cessione dell’attaccante. Anche il direttore sportivo dei friulani, Fabrizio Larini, nelle frequenti interviste che lo hanno visto protagonista ha più volte sorvolato l’aspetto relativo al mercato, demandando tutto alla fine del torneo.
SANCHEZ-INTER SARA’ IL TORMENTONE ESTIVO - In conclusione, si può tranquillamente affermare che i contatti tra Inter e Udinese vanno avanti e che i nerazzurri sono in pole position per Alexis Sanchez, ma questo non vuol dire che sarà una trattativa semplice o in dirittura d’arrivo, e la coperta è sempre molto corta. Insomma, armiamoci di pazienza per quello che da oggi a fine giugno sarà il tormentone estivo del calciomercato italiano.

martedì 24 maggio 2011

Per Montolivo è derby"

riccardo Montolivo ha deciso che non rinnoverà il suo contratto con la Fiorentina. La notizia è arrivata a Milano e come una scossa elettrica ha dato vita ad un derby di mercato tra Inter e Milan. Almeno questa è la versione del sito sport.mediaset. 
La società nerazzurra aveva già cercato l'italiano nell'estate scorsa, ma i Della Valle si erano opposti alla sua partenza. A Leonardo potrebbe servire un regista, un centrocampista che riesca a 'vedere il gioco' e che possa giocare davanti alla difesa. In questo ruolo, nella stagione che si è appena conclusa, il brasiliano ha fatto giocare Thiago Motta.
I rossoneri devono invece colmare il vuoto lasciato da Andrea Pirlo e se Seedorf non dovesse rinnovare il suo contratto Galliani potrebbe decidere di parlare con la Fiorentina.
Non si può dimenticare che anche la Juventus era sembrata interessata al giocatore, ma la società bianconera potrebbe desistere dopo l'acquisto di Pirlo. A Conte potrebbero essere più utili centrocampisti con altre caratteristiche. 

Presto 6 milioni al Cesena per Nagatomo

La Gazzetta dello Sport riporta la notizia seconda la quale l’Inter presto dovrebbe corrispondere la cifra di 6 milioni di euro al Cesena e riscattare Yuto Nagatomo. Il giapponese, infatti, si sta comportando alla grande e si è guadagnato la fiducia del tecnico e dell’ambiente. Secondo la Rosea, il suo boom potrebbe rendere Maicon meno intoccabile e perciò sacrificabile sul mercato in caso di una grande offerta.

lunedì 23 maggio 2011

La nuova Inter ha preso vita a gennaio: quattro colpi con i fiocchi

 campionato concluso, in attesa dell’appendice Tim Cup, è arrivato il momento di concentrarsi sul mercato per rinforzare una rosa che solo nella seconda parte di stagione, esattamente da gennaio, ha espresso il meglio di sé sfiorando una spettacolare rimonta ai vertici della classifica e sognando, salvo scontrarsi con la dura realtà, una semifinale di Champions League. Merito di Leonardo, che ha collezionato ieri la dodicesima vittoria su altrettante uscite a San Siro in campionato, ma merito anche della società, che si è mossa bene sul mercato di riparazione inserendo quattro nuovi elementi nel gruppo a disposizione del tecnico. Quattro arrivi che hanno fatto la differenza per le sorti nerazzurre e che rappresentano la base di partenza per la nuova campagna acquisti. Già, perché il restyling dell’Inter è iniziato cinque mesi fa e adesso, durante la sessione estiva, proseguirà sulla stessa lunghezza d’onda: giovani e qualitativamente di buon livello, con ampi margini di crescita.
IL BOMBER CHE MANCAVA - Inevitabile iniziare con Giampaolo Pazzini, arrivato quasi a sorpresa alla corte di Leonardo (causa i continui infortuni di Milito) e subito impostosi all’attenzione del popolo nerazzurro. Gli è bastato esordire contro il Palermo per lasciare il segno: doppietta e rigore procurato, tutto nel secondo tempo, principale artefice di una rimonta incredibile da 0-2 a 3-2. Da allora, a parte una fase di appannamento di oltre un mese, la sua regolarità è stata impressionante. Con la doppietta di ieri al Catania, il Pazzo ha griffato ben 11 reti da quando veste la maglia dell’Inter, molte delle quali decisive per l’ottimo cammino del girone di ritorno. Peccato non averne disposto anche in Champions League. Pazzini è arrivato dalla Sampdoria in cambio di 12 milioni e del cartellino di Biabiany: chiedere a Genova quanto siano mancati i suoi gol nel girone di ritorno…
SUSHI E PERSONALITA’ - Accompagnato da una certa curiosità e da un pizzico di diffidenza, anche Yuto Nagatomo ha saputo ritagliarsi un ruolo da protagonista in nerazzurro. Non solo tra i compagni, che lo hanno subito ‘adottato’, ma anche tra i tifosi, che presto hanno imparato ad apprezzarne le doti tecniche, atletiche e caratteriali, che lo hanno reso rapidamente un beniamino. Non solo marketing e simpatia, dunque, Nagatomo ha confermato di essere un ottimo calciatore e di poter sostituire benissimo un gigante come Maicon. Lo si è visto ieri contro il Catania, si replicherà domenica all’Olimpico nella finale di Tim Cup. Tra l’altro, oltre al temperamento il giapponese ha dimostrato di saper inquadrare la porta: due gol in 13 partite di campionato, mica male per un terzino… Con il Cesena c’è già l’accordo per il riscatto sulla base di 4 milioni di euro. Operazione più che certa.
IL MURO DEL FUTURO - Doveva arrivare a giugno, in base agli accordi con il Genoa, ma l’infortunio di Samuel ha accelerato i tempi e Andrea Ranocchia si è vestito di nerazzurro a gennaio. Un colpo con i fiocchi per l’Inter, che su questo giovane difensore di Bastia Umbra ha deciso di investire con decisione (circa 19 milioni tra cash e contropartite) ed è certa di raccogliere i frutti di tale scelta da qui a molti anni a venire. Ranocchia viene considerato il miglior difensore italiano tra i giovani, con un potenziale ancora tutto da scoprire. Intanto, nonostante i 23 anni, gioca con la personalità di un veterano anche se a volte incappa in qualche sbavatura. Ma il futuro è dalla sua parte e già oggi può essere considerato un punto fermo dell’Inter presente e futura. E con Lucio e Samuel al fianco, non potrà che migliorare prima di prenderne ufficialmente il posto al centro della retroguardia nerazzurra.
DAL MAROCCO SOTTO TRACCIA - Quarto arrivo nel mercato di gennaio, Houssine Kharja è stato subito etichettato come una sorta di ‘tappabuchi’ per il centrocampo dell’Inter, falcidiato da una serie di infortuni inspiegabile e sfortunatissima. Leonardo lo ha subito eletto a jolly della sua squadra, alla luce della sua duttilità. Il franco-marocchino, infatti, oltre alle doti di corsa e a qualità tecniche interessanti, unisce una predisposizione naturale ad adattarsi a ogni ruolo del centrocampo. Non è un campione come quelli di cui si fregia l’Inter, ma è uno di quei giocatori che fanno la gioia del loro tecnico e che lo stesso predilige magari a nomi più affermati. In prestito con diritto di riscatto, è verosimile che la società versi nelle casse del Genoa i poco più di 3 milioni pattuiti per il riscatto.


fonte FcInterNews.it.

ESCLUSIVA - Caliendo: "Si chiude per Aguirregaray, costerà 5 milioni"

Dell’arrivo a Milano di Mathias Aguirregaray se ne parla da quasi un anno. La scorsa estate a bloccare il trasferimento fu la mancanza del passaporto comunitario: oggi è tutto risolto e il consulente di mercato che sta gestendo il trasferimento, Antonio Caliendo, in esclusiva per FcInterNews.it, fa il punto della situazione.
Caliendo, a che punto siamo con la vicenda Aguirregaray-Inter?
“Questa sarà la settimana decisiva: sto aspettando di essere contattato dalla società e di andare a discutere di questo trasferimento”.
Quando arriverà questa telefonata?
“Potrebbe arrivare anche in serata”.
Che tipo di trasferimento sarà?
“A me non piace parlare di cifre, ma posso sbilanciarmi e dire che il ragazzo firmerà un contratto pluriennale e l’Inter pagherà una cifra che più o meno si attesta intorno ai cinque milioni di euro”.
Non solo l’Inter sull’esterno uruguayano.
“Ci sono anche altre squadre italiane interessate al ragazzo, tra cui il Parma, che già da tempo ha espresso il gradimento su Aguirregaray”.
Quindi, potrebbe anche non andare direttamente a Milano?
“Queste sono situazioni che vedremo in un secondo momento”.
Sì è concluso l’iter burocratico del passaporto di Mathias?
“Sì, è comunitario: ha il passaporto spagnolo”.
Se arriva Aguirregaray parte Maicon?
“Di un eventuale trasferimento di Maicon può parlare solo Moratti: io dico che sul mercato internazionale l’unico che può sostituire il brasiliano è Aguirregaray
fonte FcInterNews.it.

Per il terzo anno, l'Inter è il miglior attacco di A

Settanta reti nel 2008/'09 (ex-aequo con il Milan), 75 nel 2009/'10, 69 quest'anno. Per il terzo anno consecutivo l'Inter si laurea l'attacco più prolifico del campionato di Serie A, un primato che nel massimo torneo italiano non si verificava da 26 anni, ovvero dal periodo 1980/'81 - 1984/'85, quando la Juventus fu miglior attacco della serie A addirittura per 5 tornei di fila, rispettivamente con 46, 48, 49, 57 e 48 gol.

Sky aggiorna su Sanchez e sui nomi per la mediana e su 2 probabili partenze

Dagli studi di Sky Sport, si parla di Alexis Sanchez in chiave mercato: “Il Manchester City sembra in testa, vista l’alta offerta fatta all’Udinese, ma la volontà del giocatore potrebbe avere un peso importante. Sanchez ha sempre detto di voler rimanere in Italia. L’Inter potrebbe essere la squadra, con Ausilio e Branca che ci lavorano da dicembre. Molto dipenderà perciò dall’offerta nerazzurra”.
Sul centrocampo: “L’Inter ha bisogno di forze fresche. Cambiasso si è infortunato e non giocherà la finale di Coppa Italia. I nerazzurri puntano Fernando, che ha detto che vuole una nuova esperienza, magari in Italia, Poli, che non resterebbe in B, Parolo e Modric”.


Da Sky si parla anche di cessioni importanti. Si sono fatti i nomi di Maicon e Julio Cesar: “Il terzino e l’Inter potrebbero arrivare a un accordo che porti soddisfazione ad entrambe le parti. Il brasiliano ha sempre un ottimo mercato e la sua volontà sarebbe quella di una nuova esperienza. Julio Cesar vorrebbe restare. L’Inter lo cederebbe a meno di una grande offerta. Il tutto dopo aver deciso la situazione per Viviano”.

Lieto fine a San Siro: doppio Pazzo e g secondo gol in stagione di nagatomo, Inter batte Catania 3-1

Lieto fine a San Siro: doppio Pazzo, Inter batte Catania 3-1. I nerazzurri di Leonardo salutano i tifosi con un successo platonico contro i rossazzurri. Pazzini protagonista, segna Nagatomo, rientra Samuel. Si chiude cosi'' la stagione della Beneamata, che avra'' un''appendice nell''attesa finale di Coppa Italia di domenica prossima a Roma contro il Palermo.
Partita senza storia: Eto''o e compagni mettono da subito sotto il Catania e dopo una traversa presa in pieno da un siluro di Kharja, ci pensa Pazzini a sbloccare il risultato al 15'' con destro radente in diagonale che supera Campagnolo. Eto''o e Kharja fanno il buono e cattivo tempo, Pazzini e'' una spina nel fianco della difesa catanese ma si va al riposo sul vantaggio di misura decisamente stretto per i padroni di casa, complice la scarsissima vena di un Catania salvo e sazio.
Il meritato raddoppio arriva in apertura di ripresa: Leo manda in campo Milito al posto di Eto''o, e il Principe ripaga l''accoglienza di San Siro con un assist facile facile per Pazzini che non fallisce la doppietta personale. Nella festa di fine stagione c''e'' posto anche per la perla di Nagatomo, sempre piu'' beniamino dei tifosi, a segno con un gran destro da posizione defilata. C''e'' tempo anche per la pregevole rete della bandiera ospite firmata da Ledesma (stop di petto e ''sombrero'' ai danni di Castellazzi), ma e'' solo un lampo che non guasta il cielo sereno di San Siro. Un buon congedo dai tifosi e un''ottima prova in vista dell''Olimpico: tra sette giorni l''Inter provera'' ad alzare la Coppa Italia. Sarebbe il terzo trofeo, dopo Supercoppa Italiana e Mondiale per club, di una stagione che forse cosi'' deludente non e'' stata.

domenica 22 maggio 2011

probabili formazione inter- catania


  • INTER

  • BALLOTTAGGIO Kharja - Pandev 60% - 40%, Pazzini - Milito 60% - 40% 

  • INDISPONIBILI Sneijder (incerto 38ª giornata), Cordoba (stagione finita), Julio Cesar (da valutare), Cambiasso (da valutare)

  • SQUALIFICATI nessuno

  • ALTRI Maicon, Suazo, Obi, Lucio

  • DIFFIDATI Eto'o, Kharja, Nagatomo, Pazzini, Ranocchia, Zanetti

      • CATANIA
      • BALLOTTAGGIO Potenza - Alvarez  70% - 30% 
      • INDISPONIBILI Spolli (campionato finito), Bellusci (campionato finito), Silvestre (campionato finito), Lopez (campionato finito), Pesce (campionato finito), Martinho (campionato finito)
      • SQUALIFICATI nessuno
      • ALTRI Llama, Kosicky, Martinho, Sciacca
      • DIFFIDATI Andujar, Carboni, Gomez, Maxi Lopez, Morimoto

    22 maggio '10 - 22 maggio '11: scusate il ritardo

    Oggi è il 22 maggio, e non c'è bisogno di spiegare cosa significhi questa data per tutti i tifosi interisti.
    L'anno scorso, di questi tempi, festeggiavamo la conquista della Champions League: un traguardo che sembrava irraggiungibile, ma che con estremo merito fu raggiunto da un gruppo immenso. E' passato esattamente un anno da quella notte magica: 365 giorni che hanno raccontato tutto e il contrario di tutto. Com'è cambiata l'Inter?
    Si gioca anche oggi, ma la gara con il Catania, oltre che per le statistiche, vale solo come ottimo test in vista della finale di Tim Cup con il Palermo. Ricominciare a vincere: questo l'obiettivo dell'Inter targata Leonardo, in attesa della nuova stagione.
    L'anno scorso c'era José Mourinho; quest'anno scivola via dopo l'avvento e la caduta di Rafa Benitez, e dopo l'exploit non totale di Leonardo, complice l'ormai nota 'settimana maledetta'. I problemi sono nati fin da subito, a cominciare dal Mondiale massacrante affrontato dalla maggior parte dei big nerazzurri. La competizione iridata, fatalmente, ha lasciato strascichi indelebili nel fisico e nella testa, anche se l'avvio di stagione sembrava promettere bene. L'Inter di Benitez, pur lasciando all'Atlético Madrid la Supercoppa europea di Montecarlo, vinceva quella italiana con la Roma e partiva benone sia in campionato che in Champions League. Poi la lunga serie di infortuni, i dissidi col tecnico spagnolo, i rancori di mercato e il distacco forte dal Milan. A ricucire lo strappo non bastava la conquista del Mondiale per club: via Benitez, ecco Leonardo.
    La partenza del tecnico brasiliano era più che convincente e la rimonta sul Milan esaltante. Poi tutto è finito come sappiamo, in quella settimana in cui le fatiche delle varie nazionali e quelle psicologiche per tutto il resto hanno fatto la differenza in negativo. Fuori dalla lotta Scudetto a Parma e fuori dalla Champions a Gelsenkirchen con lo Schalke 04: addio sogni di gloria. Poi la lenta ripresa, il meritato secondo posto e la finale di Coppa Italia che chiuderà la stagione il 29 maggio. Un epilogo che potrebbe valere da prologo, giusto fra una settimana. E per la prima volta negli ultimi anni, l'Inter potrà dire: “Scusate il ritardo”.
     

    "Sanchez vuole l'Inter e ci andrà"

    sull'affare Alexis Sanchez: "Sanchez vuole andare a giocare nell´Inter e credo che alla fine andrà a Milano, nonostante il City abbia messo sul piatto della bilancia tanti soldi

    sabato 21 maggio 2011

    Leo perde Cambiasso; Stankovic recupera

    Infortunio muscolare per il centrocampista argentino dell'Inter che rischia un lungo stop a causa di uno stiramento allo coscia destra. Contro il Catania, Leonardo lascia a casa anche Julio Cesar, Maicon e Sneijder ma recupera Stankovic

    - 0PAURA CAMBIASSO, NIENTE FINALE DI COPPA ITALIA? - “Cambiasso ha avuto un problema in allenamento oggi, dobbiamo valutare nei prossimi giorni". L'Inter rischia di perdere Cambiasso per la finale di Coppa Italia in programma domenica 29 maggio, all'Olimpico di Roma, contro il Palermo. "L'infortunio c'è, bisogna valutare la gravità" - aggiunge il tecnico brasiliano dell'Inter che ovviamente non potrà contare sull'argentino nella sfida col Catania di domenica
    PER L'ARGENTINO SI TEME UNO STIRAMENTO - "Sospetto stiramento alla zona posteriore della coscia destra", questa la prima diagnosi resa nota dall'Inter. Il sito internet del club nerazzurro aggiunge che "saranno programmati, da parte dello staff medico diretto dal professor Franco Combi, accertamenti strumentali".
    OUT ANCHE JULIO CESAR E MAICON - Contro i siciliani, nell'ultima partita di campionato, non ci saranno nemmeno Julio Cesar, Sneijder e Maicon. "Julio Cesar ha avuto un problema alla schiena l'altro giorno e non ha la possibilità di giocare - ha spiegato il tecnico nerazzurro - Sneijder non ha ancora recuperato totalmente. Mentre Maicon non è stato convocato essendo squalificato per la Tim Cup e noi abbiamo bisogno di vedere i giocatori per la prossima settimana".
    COL CATANIA PER PREPARARE IL PALERMO - La partita di domenica non conta nulla sia per l'Inter che per il Catania. "Ma è da affrontare nel modo migliore, noi dobbiamo mantenere la nostra concentrazione e il nostro modo di giocare. Siamo in crescendo e così continuiamo a voler fare, anche perché poi abbiamo la partita che chiude la stagione - spiega Leonardo riferendosi alla finale di Coppa Italia contro il Palermo - Le buone prestazioni portano sempre cose positive, quindi domani vogliamo vincere. E il match servirà anche per valutare la formazione di domenica prossima. Comunque, chiudere bene al Meazza non può che portare cose belle e fare bene".
    ETO'O IL MIGLIORE, SANCHEZ MOLTO INTERESSANTE - "Se guardiamo quello che ha fatto negli ultimi anni, quest'anno compreso, non si puo' dire altro se non che Samuel Eto'o è uno dei giocatori migliori al mondo e questa stagione - per numero di gol fatti, giocando anche in posizioni diverse - lo ha premiato. È una stagione straordinaria la sua" - questo il pensiero di Leonardo che loda il suo attaccante principe, Samuel Eto'o, protagonista di una grande annata in fatto di prestazioni, gol e partite giocate. Domenica, se dovesse scendere in campo, il camerunese collezionerà la centesima presenza in nerazzurro. Eto'o è il presente e il futuro dell'Inter, ma le voci di mercato sono tantissime e si parla di grandi stelle che potrebbero arrivare. A Leonardo viene chiesto il suo pensiero su Robben, Tevez e Sanchez: "Giocatori diversi fra loro, ma che giocano in attacco e lo possano fare ovunque. Robben è una realta', Tevez anche, e Sanchez è lì pronto per fare il salto di qualità, le prospettive sono straordinarie". Leonardo non ha voglia di parlare di mercato e spiega: "io sono un allenatore, mi sento in sintonia con Branca e Ausilio per il mercato e con il presidente Moratti che poi fa le scelte, ma faccio l'allenatore. Se poi posso dare in qualche modo un contributo, comunque ci sono".
    Questa la lista dei convocati per l'ultima di campionato contro i rossazzurri dell'ex Simeone: Portieri: 12 Luca Castellazzi, 21 Paolo Orlandoni, 92 Alberto Gallinetta; Difensori: 4 Javier Zanetti, 6 Lucio, 15 Andrea Ranocchia, 23 Marco Materazzi, 25 Walter Samuel, 26 Cristian Chivu, 37 Marco Davide Faraoni, 55 Yuto Nagatomo; Centrocampisti: 5 Dejan Stankovic, 8 Thiago Motta, 14 Houssine Kharja, 17 MacDonald Mariga, 20 Joel Obi, 29 Philippe Coutinho; Attaccanti: 7 Giampaolo Pazzini, 9 Samuel Eto'o, 22 Diego Milito, 27 Goran Pandev.

    venerdì 20 maggio 2011

    Pedullà: "Sanchez verso l'Inter grazie a Zamorano"

    Alfredo Pedullà, dalle colonne di DataSport, ci aggiorna sulla situazione Sanchez-Inter. Il cileno sembra aver scelto l'Inter, grazie ai consigli di un mito cileno e nerazzurro, Ivan Zamorano. Ora sta solo a Moratti aumentare il cash, visto che l'Udinese gradisce le contropartite tecniche proposte:"Non ci sono dubbi che abbia scelto l'Inter e che se dipendesse da lui l'affare con l'Udinese sarebbe già stato siglato. E le parole di Zamorano lo hanno spinto ancora di più a indirizzarsi verso il club nerazzurro. Il problema è che l'Inter non ha l'accordo con l'Udinese. La proposta di 15 milioni più contropartita tecnica non piace, il club friulano vuole più cash, bisognerebbe salire almeno fino a 20-22. Ed è difficile che l'Udinese accetti Coutinho in prestito secco, non valorizza i giocatori degli altri.
    Ma l'Inter non è intenzionata a dare un millimetro in più del prestito secco, crede in Coutinho. Mariga e Obi le altre possibili soluzioni tecniche, con il kenyano in particolare che piace a Guidolin. Il nodo è il cash: il Manchester City ne offre di più, però il ragazzo vuole l'Inter".

    L'Inter prenderà Tévez". Lo afferma anche Colonnese

    Francesco Colonnese è l'ennesima voce del coro che vede Carlos Tévez già vestire la maglia dell'Inter: "Sono rimasto in ottimi rapporti con la società nerazzurra, è un giocatore che piace molto alla famiglia Moratti e alla fine andrà all'Inter", ha dichiarato l'ex dfensore ai microfoni di Radio Sportiva. Tuttavia, l'attaccante del City, che ha dichiarato di voler cambiare aria al termine della stagione, non ha escluso nemmeno un ritorno agli argentini del Boca Juniors.

    giovedì 19 maggio 2011

    La mia felicità racchiusa in 5 lettere . .

                                  ♥ I N T E R ♥          

    L'ANNO PROSSIMO , VOGLIO LUI .....VESTITO COSì!!!!!

    Zanetti: "Dovevo andare via in prestito, ma poi..."

    In una bella intervista a Studio Sport, capitan Zanetti ha ricordato il suo passato: "La mia storia con l'Inter è fantastica, quando arrivai nel lontano 1995 io ero forse il meno conosciuto degli acquisti, all'epoca in campo potevano giocare solo tre stranieri, e Ince, Roberto Carlos e Rambert erano i titolari sulla carta, io dovevo andare a giocare in prestito altrove ma nel ritiro di Cavalese mi impegnai molto e lì nacque la mia grande avventura in nerazzurro. La gioia più grande è stata la vittoria di Madrid, quella serata fu incredibile, come in un sogno, tutti noi giocatori eravamo su di giri per la conquista della Champions. Avrei voluto rigiocare la gara con la Lazio in quel famoso 5 maggio, peccato". Poi Zanetti risponde a delle domande curiose sui suoi compagni di squadra. "Il più ritardatario? Eto'o. Quello che parla di più? Materazzi, mentre il giocatore più preciso è Cambiasso".

    Nuova maglia Inter: su eBay la 'versione' Barça

    Le maglie di Inter (fasulla) e Barcellona (vera) a confronto
    Le maglie di Inter (fasulla) e Barcellona (vera) a confronto
    Occhio al fake. Da pochi giorni, su eBay, è stata messa all'asta la presunta nuova maglia dell'Inter stagione 2011/2012. Come si vede in foto, quella nerazzurra è l'esatta riproposizione della divisa del Barcellona, inaugurata proprio in questa settimana. Lo sponsor tecnico in comune tra Inter e Barça potrebbe far pensare che la nuova maglia nerazzurra non si discosterà troppo da qualla azulgrana, ma la Nike non ha ancora svelato nulla in merito, per cui ogni nuovo kit è da prendere come fasullo. Almeno per il momento.

    mercoledì 18 maggio 2011

    Pastore e la tattica di Moratti: l'Inter copre così il suo reale obiettivo

     

    Manca davvero poco all'ufficialità, ma ormai il mercato è entrato nel vivo. E il risveglio per i tifosi dell'Inter è stato (clamorosamente) a sorpresa: Javier Pastore è il nome del giorno. Il presidente Massimo Moratti gli ha dato cinque possibilità su dieci che arrivi in nerazzurro, più di Alexis Sanchez, per il quale ha dato un quattro su dieci definendolo 'carissimo'. Tutti pronti a ballare il tango sognando il Flaco, allora? Assolutamente no. La smentita secca del presidente del Palermo Maurizio Zamparini ai nostri microfoni è soltanto una semplice conferma di quella che è un'intuibile quanto lecita e giusta strategia operata dal numero uno di Corso Vittorio Emanuele, che a chi ha buona memoria ha già ricordato un tentativo fatto durante la scorsa estate. Di cosa parliamo? Di quello che è definibile un astuto e più che giustificabile depistaggio. Il presidente Moratti, infatti, ha scelto con ogni probabilità una via abbastanza sicura per le zone del mercato, ossia quella di distogliere l'attenzione da un obiettivo più caldo per evitare pressioni e aumento del prezzo.
    Un anno fa, quando l'Inter cercava alla disperata Javier Mascherano, il presidente parlò a sorpresa di Felipe Melo: tutti a bocca aperta, ma noi smentimmo prontamente l'ipotesi (http://www.fcinternews.it/?action=read&idnotizia=23049) perché alle spalle c'era il vero obiettivo, El Jefecito, poi finito al Barça per una valanga di milioni in più. Adesso, Moratti ha operato quasi alla stessa maniera tra Pastore e Sanchez: è il cileno il vero pupillo, l'uomo da raggiungere e da soffiare al Manchester City, tanto che è stato già fissato un appuntamento con l'Udinese per tornare a scaldare l'asse proprio ora che i Citizens si sono allontanati dal giocatore. Oltre alle questioni di natura tattica, dove l'Inter ha già Wesley Sneijder, Pastore difficilmente rientrerebbe anche nei piani economici della società, in quanto Zamparini è osso durissimo e a meno di 40 milioni cash - le contropartite al Palermo non interessano, come invece ingolosiscono l'Udinese - non lo lascerebbe partire. Tra l'altro, sul Flaco si aggirano già Juventus, Roma, Milan e Barcellona, molto più agguerrite di quanto non lo sia l'Inter in questo momento per l'argentino, ma come invece lo è per El Nino Maravilla.
    E' bastato l'esempio di Eden Hazard: da quando il nome è venuto fuori il prezzo è schizzato alle stelle, lo ha confermato lo stesso Moratti due giorni fa, dicendo che "più se ne parla, più il valore sale". E allora, meglio coprire il vero obiettivo, che porta la maglia numero 7 dell'Udinese e per il quale si tratterà intensamente pur di portarlo alla corte di Leonardo, e giocarsi quella carta Pastore, che in un secondo momento - non si sa mai - potrebbe anche interessare, ma adesso assolutamente no, così da depistare e mantenere anche 'caldo' il rapporto con i Pozzo per Sanchez. Come finirà la vicenda? Siamo soltanto all'inizio, ma l'Inter per il cileno fa sul serio e ci sta lavorando, Piero Ausilio l'ha fatto capire e ormai, da questo punto di vista, non c'è più niente da nascondere. Resta solo da aspettare il colpo degli 007 nerazzurri
    fonte FcInterNews.it.

    martedì 17 maggio 2011

    SM: "Sanchez vuole l'Inter". E Tévez?

    Il vero problema non sarà economico, ma quello di convincere Alexis Sanchez ad accettare l'estero. Secondo SportMediaset, infatti, il grande vantaggio dell'Inter nella corsa al cileno resta la volontà dell'attaccante di restare nei confini italiani.
    "L'Udinese ha fissato il prezzo da mesi. 30 milioni, euro in più euro in meno, e Sanchez può andare dove vuole. O meglio, i friulani hanno già cominciato un tour europeo per conoscere chi realmente sia disposto a prenderlo. Ultima tappa Manchester, visto che Mancini con l'FA cup in mano lo ha messo in cima alla lista della spesa per fare le cose in grande nella prossima Premier e nella prossima Champions league. L'ostacolo è la sua volontà. Perché il Niño Maravilla vuole un'italiana, vuole l'Inter.
    E allora non resta che aspettare la contromossa da Corso Vittorio Emanuele, contromossa che non sarà mettere sul tavolo tutto il denaro richiesto, ma far leva su vecchi accordi con Pozzo, sulla questione della volontà e inserire delle contropartite. Moratti e Branca hanno poco tempo per decidere chi tra lui e Tévez vincerà il ballottaggio per essere la nuova stella nerazzurra. Ma se la candidatura dell'Apache è cosa più recente, l'innamoramento per Sanchez nasce molto prima, a novembre, elemento che in questo momento garantisce al cileno un vantaggio nel gradimento

    lunedì 16 maggio 2011

    Tanti auguri al presidente Moratti

    Buon compleanno, Presidente. È possibile e probabile che glielo stiano augurando milioni di tifosi, senza confini. L'Inter è ovunque nel mondo, è una regina del mondo, ce l'ha traghettata lei. Buon compleanno immaginiamo con una torta, ma quella che ci ricordiamo è quello sterminio di glassa nera e azzurra che lei ha tagliato per migliaia di tifosi in Piazza Duomo, a Milano, in occasione del Centenario dell'Inter.
    Buon compleanno, quando ha coinciso con lo scudetto. E grazie da diecimila bambini nel mondo, quelli di Inter Campus, quando lei li ha portati in Italia e ha fatto in modo che fossero felici.
    Auguri da tutti quelli che hanno assorbito la sua lezione di vita. Crederci, senza cadere nelle trappole del potere. Senza alleanze così facili, da ottenere, senza compromessi.
    Lottando. Il calcio è una sfida da gestire con la generosità di chi sa di esprimersi a nome di milioni di persone. Che ti danno la forza di farlo.
    Grazie, per quelle cinque Coppe che ci ha permesso di alzare al cielo. In un tempo talmente breve che ci sono passate davanti una dopo l'altra senza avere il tempo di gioirne fino in fondo. Grazie per cinque scudetti consecutivi che ci fanno alti nella storia. Una storia che comprende suo padre Angelo, un'Inter indimenticabile, mai tradita. Una storia di passione e di famiglia.
    Grazie di tutto e auguri.

    domenica 15 maggio 2011

    Inter e Napoli non si fanno male: 1-1 ed è secondo posto matematico

    E’ un prevedibile 1-1 il risultato finale di Napoli-Inter, nel catino bollente del San Paolo. I partenopei alla ricerca di un punto che consenta l’accesso diretto alla Champions, l’Inter invece matematicamente seconda
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    grazie a questo risultato e con la testa a Roma, con tanta benzina da spendere. Nella bolgia di Fuorigrotta, Leonardo sceglie un’Inter sperimentale con Materazzi confermato centrale di difesa in assenza di Lucio, Kharja ancora sulla trequarti con Motta, Zanetti e Cambiasso alle sue spalle. In avanti, Milito vince il ballottaggio con Pazzini e parte dal 1’ al fianco di Eto’o. L’inizio dei partenopei è travolgente: dopo tre minuti, Lavezzi si invola subito centralmente dopo aver saltato due nerazzurri ma, davanti a Julio Cesar, lascia partire un destro smorzato che non impensierisce il numero uno nerazzurro. E’ intimorita l’Inter in avvio, la voglia del Napoli di agguantare il punto che vale la Champions è percepibile, i nerazzurri dopo 10 minuti ci provano con un destro da fuori di Kharja che termina alto. Un minuto dopo, brivido per i partenopei, con un errore in fase difensiva che consente ad Eto’o di avventarsi sul pallone: provvidenziale la chiusura in extremis di Campagnaro per evitare la conclusione del camerunense. Il momento è della svolta è al 15’: è uno straordinario Samuel Eto’o a raccogliere l’assist di Cambiasso e depositare in rete con una girata lesta e potente che beffa De Sanctis. E’ l’1-0 che gela il San Paolo. Due minuti dopo, sulle ali dell’entusiasmo, Kharja cerca ancora Eto’o dopo un bel lancio del solito Cambiasso, ma il devastante bomber nerazzurro stavolta viene anticipato da Cannavaro. Al 20’, il Napoli non capitalizza un’ottima opportunità: Gargano ruba palla al limite dell’area ma sbaglia l’assist per le due punte pronte a scappare verso la porta, bravo Materazzi ad anticipare nella chiusura e bolgia di fischi del San Paolo per l’uruguaiano. E’ in partita invece Diego Milito, che quattro minuti dopo si invola sulla sinistra, guadagna spazio e serve Eto’o, il numero 9 nerazzurro fa sponda per Kharja nell’ambito di un’ottima azione, per poco il franco-marocchino non aggancia a pochi passi da De Sanctis.

    Al 30’, a tremare è l’Inter. Il Napoli assedia con diverse conclusioni scoccate dall’arco di Lavezzi e Hamsik, Julio Cesar prima rischia grosso non bloccando il primo tiro a rientrare, poi salva dopo la mischia successiva volando alla sua sinistra. Zanetti è provvidenziale un minuto dopo quando il Pocho ci riprova su un cross basso insidiosissimo arrivato dalla corsìa destra partenopea, con la punta del piede il capitano salva tutto. Crescono a vista d’occhio gli undici di Mazzarri, al 34’ è ancora Lavezzi a calciare da fuori, argina Julio Cesar bloccando stavolta con sicurezza. Trema Leonardo anche al 37’, quando è Hamsik a mettere dentro un cross dalla destra basso e potente chiuso bene dalla retroguardia nerazzurra. L’assedio partenopeo è palese, l’Inter si difende ma riparte nel migliore dei modi un minuto dopo, quando l’ispiratissimo Nagatomo lanciato da Thiago Motta scappa sulla sinistra e guadagna un corner poi sfruttato male con battuta corta. E' il 44', invece, quando sono i nerazzurri a sfiorare due volte il raddoppio: cavalcata di Eto'o sulla sinistra, lancio per Milito che raccoglie e spara una cannonata in diagonale chiusa in corner di pochissimo. Sul calcio d'angolo successivo, splendido tentativo a giro di Kharja che trova un prontissimo De Sanctis in volo a dirgli di no.
    Quando il primo tempo sta volgendo al termine, in contropiede, chiamata agli straordinari la difesa contro Hamsik, penetrato pericolosamente in area al 45', ma nulla si può quando Zuniga, nel secondo minuto di recupero concesso dall'arbitro De Marco, si reinserisce in gioco dopo una bella azione dei partenopei che pareva concludersi con rimessa dal fondo (pallone in bilico sulla linea) e realizza avventandosi sul pallone a pochissimi centimetri dalla linea e bucando Julio Cesar. Volge al termine così la prima frazione di gioco sull'1-1, con Eto'o e Zuniga a determinare un pareggio tutto sommato giusto.

    La ripresa inizia con un miracolo di De Sanctis su Diego Milito. Il Principe va in fuga per vie centrali, salta Cannavaro e scarica il mancino, vola il portiere partenopeo alla sua sinistra per impedire il raddoppio nerazzurro. La risposta del Napoli arriva dopo 5’, quando è Hamsik a partire dalla destra ed accentrarsi per provare il sinistro, nessun problema per Julio Cesar nel bloccare la conclusione centrale. Si scalda il Napoli, è ottima l’occasione per Zuniga all’56, dopo il cross dalla destra sfruttato male dal colombiano ex Siena. Al quarto d’ora del secondo tempo, Leo cambia le carte in tavola: esce l’autore del gol Samuel Eto’o, spazio a
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    Pazzini per affiancare Milito. Il ritmo della gara però è molto più blando, ai partenopei il pareggio va bene e l’Inter fa gioco senza particolare aggressività. Al 67’ si segnala Nagatomo per una bella giocata sulla sinistra, ottimo anche il traversone sul quale De Sanctis in uscita anticipa l’indemoniato Milito.
    Tre minuti dopo, Mazzarri dà spazio a Yebda al posto di Zuniga, confermando intenzioni rinunciatarie per questo finale di gara. Il copione si conferma, fino al 75’ è l’Inter a fare possesso con il Napoli che non ha alcuna intenzione di far male, Leonardo fa rifiatare Cambiasso e dà spazio a Mariga. Il 77’ è invece il minuto del ritorno in campo del Muro, Walter Samuel: tra gli applausi generali, l’argentino prende il posto di Ranocchia. Il finale è a ritmi bassissimi, Hamsik e Lavezzi fanno posto a Sosa e Vitale nella passerella Champions degli azzurri, con l’Inter che si accontenta del pareggio che le vale il secondo posto matematico in classifica e fatica risparmiata in vista della Coppa Italia. Prima c’è il Catania a San Siro, ma la testa è già all’Olimpico. Stasera, nella ripresa, ne abbiamo avuto la prova.